mercoledì, dicembre 20, 2006

NINA SIMONE: FEELING GOOD


Birds flying high you know how I feel
Sun in the sky you know how I feel
reeds driftin' on by you know how I feel

It's a new dawn
It's a new day
It's a new life
For me
And I'm feeling good

Fish in the sea you know how I feel
River running free you know how I feel
Blossom on the tree you know how I feel

It's a new dawn
It's a new day
It's a new life
For me
And I'm feeling good

Dragonfly out in the sun you know what I mean, don't you know
Butterflies all havin' fun you know what I mean
Sleep in peace when day is done
That's what I mean

And this old world is a new world
And a bold world
For me

Stars when you shine you know how I feel
Scent of the pine you know how I feel
Oh freedom is mine
And I know how I feel

SEGNALI DALL'OLTRETOMBA


Non è che io sia bello che morto, è che sono senza segnale ADSL da ormai due settimane. I tipi di Telecom, ovviamente, si sono attivati subito per riparare il danno, e infatti passano i giorni e tutto continua a non funzionare per niente. Il mio Palantir, quello che tengo riposto nello sgabuzzino assieme alle scope e agli scheletri, non è che mi faccia intravedere una soluzione del problema in tempi brevi. Insomma: secondo i miei calcoli fino ai primi giorni del 2007 sarò scollegato dal resto del mondo, mi perderò le chiacchierate su GAF (www.neogaf.com/forum), gli insulti che mi lanciano i ragazzini sul forum di gamesradar e pure una barcata di soldi, che di lavorare senza connessione proprio non se ne parla. Un bel mese di dicembre, non c'è che dire. Per fortuna che è quasi finito, anche perché la dea bendata le ha provate proprio tutte, in questi ultimi giorni, per farmi perdere il mio proverbiale buonumore. Come ovvio non è che sia riuscita nell'intento, anche perché l'ho combattuta con sassi, bastoni e i film dei Fratelli Marx (le uniche armi a mia disposizione, al momento attuale). E a proposito dei Fratelli Marx, tra l'altro, mi prendo la briga di consigliarvi "La Guerra Lampo dei Fratelli Marx". L'ho visto l'altra notte (due volte di fila), e avevo i muscoli del viso che mi facevano male per le troppe risate. La festa di Capodanno, insomma, da queste parti è già bella che organizzata. Siete tutti invitati, ovviamente. Aspetto le vostre prenotazioni via mail.

lunedì, dicembre 04, 2006

SALUTI DALLA CASCINA (PARTE IV)


Mi ero ripromesso di non fumare, oggi. Ho la gola che chiede pietà, ormai già da due settimane. Ma sono le 16:15 di un moribondo lunedì e la testa non vuole saperne di mettersi a funzionare. Fuori è tutto grigio chiaro, grigio scuro, grigio e basta. E nella pancia solo il vuoto. Penso sia meglio riempirla, e in fretta. Ci butto dentro un po’ di musica, un po’ di fumo (facendo le smorfie al mio Grillo Parlante) e un po’ di colori. Vi avevo detto che i tramonti immortalati dalla finestra di camera mia sarebbero tornati utili, prima o poi. Oggi mi gioco uno dei più belli. Tirate le tende, fate girare un disco di Nina Simone, puntate gli occhietti sull’immagine incollata qui sopra e accendetevi una sigaretta. Fatemi compagnia, insomma. Fatemi compagnia.

WOODY ALLEN: ZELIG


È forse il film più intelligente che io abbia mai visto. Fatevi un favore e prendetevi una serata da dedicare al vecchio “Zelig” di Woody Allen: un film struggente, profondo, densissimo e spiritoso. Per gente come me, insomma, è quasi come guardarsi allo specchio. “Quasi”, ho detto, “quasi”.

domenica, dicembre 03, 2006

AL TAPPETO (PARTE II)

BREVE VIAGGIO NELLA VITA E NELLA MENTE DI MICHEL ANCEL


Come anticipato, ecco il primo ospite del blog del buon Magiustra, questa sera zampillante sangue da ogni cicatrice disegnata sul suo marmoreo corpicino (qualcuno direbbe "porcellanico corpicino", ma non è che suoni poi così bene). Digressioni, comunque. Si diceva invece del primo ospite di "Poisoned Strawberry", ovvero del confusionario Conte Massara, oggi alle prese con la vita, le opere e i miracoli di Michel Ancel. Stiamo parlando di un grande game designer, insomma, e di conseguenza chiedo il silenzio in sala, che andiamo a cominciare.

Accolgo con favore l’invito magiustrico e, con il proverbiale ritardo che mi contraddistingue, vi racconto qualche aneddoto sulla vita di Michel Ancel, il brillante (e squinternato) game designer responsabile del "Lancio della Mucca" di cui sopra (o meglio, “sotto”).
Purtroppo non si hanno molte notizie in merito al Nostro, segno inequivocabile che il losco figuro in questione non deve amare troppo le luci della ribalta, pur essendone attualmente “inondato”. Recentemente, infatti, il virtuoso designer d’oltralpe è stato insignito del titolo di “Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere” dal governo francese. Lo stesso riconoscimento è andato a Shigeru Miyamoto (ovvero il papà di Mario e Zelda, da più parti considerato il più grande game designer di tutti i tempi) e a Frederick Raynal, l’inventore di “Alone in the Dark”, un gioco che ha dato il “la” ad un nuovo genere (si veda la nota 1 in calce).
La città che dà i natali a Michel è Monaco, dove però passa solo i primi anni della sua vita. Ben presto, infatti, si trasferisce in Tunisia per seguire gli impegni di lavoro del padre, soldato di professione. Fin da bambino sviluppa una passione smodata per le fiabe russe, cinesi e giapponesi, che lo influenzeranno massicciamente nel concepimento delle sue creazioni future. In età pre-adolescenziale scopre l’universo dei videogiochi e ne rimane totalmente ammaliato. Talmente ammaliato da decidere di imparare qualche astruso linguaggio di programmazione, così da cimentarsi in prima persona con un po’ di bozzetti giocosi amatoriali. A soli diciassette anni vince un concorso per aspiranti game designer, mentre qualche mese dopo viene assunto, in veste di grafico/illustratore, alle dipendenze della sotware house francese Ubisoft. Presto il giovane Michel comincia a scarabocchiare per dar vita ad un personaggio del tutto bizzarro che da un po’ di tempo si aggira, balzellon balzelloni, per i tortuosi corridoi della sua mente scheggiata: si tratta di una sorta di melanzana antropomorfa capace di lanciare le braccia a distanza e, a sorpresa, di far roteare le ciocche dei suoi capelli come se fossero le pale di un elicottero. Senza girarci attorno, insomma, dalla fantasia di Michel scappa fuori il personaggio di Rayman. I superiori di Ancel sono così entusiasti della sua creazione da dedicargli un intero gioco, gioco che verrà pubblicato dapprima su Jaguar e successivamente su Saturn e Playstation. Proprio quest’ultima versione, vista la popolarità della macchina Sony, regalerà un enorme successo di pubblico ad un compiaciuto Ancel e ad una raggiante Ubisoft. Dopo la pubblicazione del seguito, “Rayman 2”, il nostro amico decide di seguire la serie solo marginalmente, in modo da dedicare tutte le sue energie ad un nuovo progetto dall’altisonante titolo di “Beyond Good and Evil”. La protagonista di quest’ultimo gioco è Jade, una fanciulla dagli enormi occhi verdi e dai lineamenti asiatici, dotata di un caratterino tutto pepe e di una mente decisamente affilata (è quindi la mia tipa ideale, tra l’altro. Anche per via del rossetto verde. NdMagiustra). Il suo compagno di avventure, Pey’J, è invece un buffo maiale parlante appassionato di meccanica (il che attesta ancora una volta quanto al Nostro manchi qualche venerdì).
Una volta ultimato, “Beyond Good and Evil” si dimostra un ottimo gioco, ma non riscuote lo sperato successo commerciale. Forse per questo motivo, Michel Ancel decide di buttarsi a capofitto in una produzione decisamente più canonica e di sicuro riscontro “al botteghino”. L’espressione “al botteghino” è ovviamente voluta, visto che stiamo parlando di “King Kong”, ideato in collaborazione con il “regista” (molto tra virgolette, NdMagiustra) Peter Jackson, celebre da queste parti per aver massacrato la memoria di Tolkien. “King Kong”, il videogioco, a dire il vero è un “videogioco” solo per modo di dire. In realtà è un bel filmone interattivo di quelli che piacciono adesso: incassi assicurati e tutti quanti felici e contenti. O quasi. Michel Ancel infatti non è nato per questi Kolossal dal budget intergalattico. Il suo immaginario è costellato di melanzane antropomorfe, maiali parlanti e mucche volanti. E di adorabili conigli psicotici, ovvio. Quegli stessi conigli che, tra qualche giorno, vedremo protagonisti di “Rayman Ravings Rabbids” per Wii, una raccolta di minigiochi astrusi tenuti assieme da una trama tutta strampalata. Il povero Rayman, infatti, questa volta si trova prigioniero di una congrega di cattivissimi conigli assatanati. I carcerieri della nostra melanzana antropomorfa vorrebbero mangiarsela, ovviamente, e così al disgraziatissimo Rayman non resta altro da fare che trovare un modo per salvarsi la vita, giorno dopo giorno. Per riuscirci, ecco quindi che gli toccherà ballare davanti ai cattivissimi coniglietti di Ancel, intrattenerli partecipando alle più disparate discipline sportive, farli piegare in due dalle risate esibendosi in prove di abilità e amenità varie. L’ormai celebre Lancio della Mucca, insomma, sarà solo la punta dell’iceberg. Un iceberg che a guardarlo controluce, magari dalla cima della Torre Eiffel, pare proprio avere la sagoma del testolino di Ancel. Un testolino pieno zeppo di folli idee, di sogni pasticciati e di improbabili eroi.

Nota 1: Ispirato in parte all’immaginario di H.P. Lovecraft e in parte a quello di H.R. Giger, “Alone in the Dark” di Infogrames (l’azienda che ha rilevato il marchio Atari) introduce il tema della paura all’interno dei videogiochi; o meglio, il tema della “magione infestata”, anche se a ben guardare il primo esperimento in questo senso risale a quasi quindici anni prima, con “Sweet Home” per NES. “Alone in the Dark” è comunque considerato l’antesignano del survival horror, genere che ha raggiunto la sua apoteosi con il ben più celebre “Resident Evil” di Shinji Mikami (e con "Luigi’s Mansion" per GameCube, ma questo lo possono capire in pochi. NdMagiustra).

Wii: VERY VERY FUN