ME NE VADO (PARTE II)
Anche se, a dire il vero, sono già pure rientrato a casa. In compagnia di una fanciulla d’eccezione, Vittoria, il Magiustra ha pensato bene di attraversare un pezzetto d’Italia, riempiendosi i polmoni dell’aria che si usa respirare a Bologna, Siena e Firenze.
Bologna, come da pronostico, più che una città è una metafora di tutto ciò che combatto. Popolata da un’armata di cloni tutti così diversi da risultare di fatto normali, “La Grassa” è moribonda tanto quanto me la ricordavo. Meno ci andrò, in futuro, e meglio sarà. Come ovvio, comunque, non è che il Magiustra avesse deciso di passeggiare per Bologna tanto per gradire: lo scopo era quello di infilare il testino alla Fiera del Libro per Ragazzi, munito di delega (sia per me che per Vittoria) firmata dal buon Ravanelli. E perché mai il verboso Magiustra avrebbe voluto addentrarsi nella selva oscura di una fiera, vi starete giustamente chiedendo? La risposta, se anche solo avete la fortuna di conoscere in minima parte il Nostro, è piuttosto ovvia: questo scribacchino ha in mente un paio di libercoli da portare alla realtà con la collaborazione grafica del buon Cecco, e passeggiare tra gli stand delle case editrici di tutto il globo terracqueo non ha fatto altro che rafforzare le già salde convinzioni di questo biondo gargoyle dall’aria stralunata. Nel giro di qualche mese il primo di questi due progetti prenderà una forma concreta, quindi, anche se poi magari lo si terrà in un cassetto a maturare in attesa di tempi più tristi e disperati. Altra nota lieta della visita alla fiera è stata la ghiotta occasione di mettere le mani su un terzetto di libri graziati dal tocco di Munari: sono uno più bello dell’altro, con “Nella Notte Buia” a fare da locomotiva per il Trenino dei Sorrisi Compiaciuti e “Nella Nebbia di Milano” a chiudere il convoglio.
Il giorno dopo, sabedì, è stata dunque la volta di Siena. Siena, già, che più che una città pare una splendida bomboniera. Una sorta di incanto, con Piazza del Campo che già mi ricordavo calda e morbida, ma che vista attraverso le lenti del Brunello mi ha incantato ancor di più. Magnifica. L’idea è di ritornarci ancora, ed ancora, magari accompagnato anche dal resto del branco.
Infine è stata la volta di Firenze, ultima tappa della mia gita a cielo aperto. Vittoria per una serie di motivi piuttosto improbabili conosce alla perfezione la città dei miei antenati e quindi, ovvio, la sensazione è stata quella di essere portato a spasso al guinzaglio a mo’ di cagnolone. Ruolo che mi riesce di recitare alla perfezione, soprattutto quando si tratta di dover scodinzolare per attirare attenzioni e farsi nutrire.
Nel bel mezzo di queste giornate lontane dalla vita vera, si è trovato pure il tempo di partecipare al matrimonio di un’amica di Vittoria. Esperienza drammatica come da pronostico, naturalmente, ma tutto l’orrore che mi è passato davanti agli occhi nel corso di quella giornata finirà per essere materia da romanzo.
Ora, dopo un lungo viaggio in treno e una notte di veglia un po’ turbata, sono rientrato nella piscina della mia vita. Una piscina che negli ultimi tempi ha alternato acque chete ad altre più burrascose, con il lavoro sempre pronto a mordicchiarmi le caviglie e una brutta infezione a turbare la mia altrimenti proverbiale serenità d’animo. Venerdì mattina andrò a sottopormi ad un esame che si dice piuttosto doloroso. Ma come ben sapete, il Magiustra quando è il Magiustra teme poco o nulla. E il Magiustra, per la cronaca, non è mai stato tanto Magiustra come in queste ultime settimane da parecchi anni a questa parte. Per qualcuno, senza dubbio, questa deve per forza di cose essere una bella notizia. Per qualcun altro, invece, si teme esattamente il contrario. Scegliete da che parte stare e tenetevi pronti a pentirvi della vostra preferenza. Sia in un caso, ovvio, che nell’altro.
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