lunedì, maggio 21, 2007

IN GABBIA


Basta dare una rapida occhiata all’immagine incollata qui sopra per rendersi conto che i The New Daisy Godzilla, sabato pomeriggio, non se la sono passata troppo bene. Questi chiassosi Lucertoloni si sono infatti ritrovati rinchiusi in una sorta di gabbia improvvisata, una gabbia che nel giro di un attimo ha sistemato addosso ai Nostri gli irsuti manti dei più tristi animali intrappolati nei più orribili degli zoo. Situazione inedita per i Nostri, ovviamente, e forse addirittura “ideale”, visto che il gruppo in questione è in realtà composto di animaletti sonori delle razze più diverse.
Tra qualche tentativo di fuga, e qualche assalto alla recinzione da parte dei più esagitati fan del gruppo, non sono comunque mancati i momenti da mettere in un cantuccio del proprio testolino, pronti per essere tirati fuori nelle serate più tristi per dipingersi in volto una goccia di tenera malinconia. Da dentro alla gabbia, i The New Daisy Godzilla sono infatti riusciti a lanciare per aria i loro festosi lamenti, alternando momenti di nefasta confusione ritmica a ricami melodici d’alta scuola.
Un concerto all’insegna del disordine, quindi, e che come tale deve essere applaudito con convinzione. Alla fine è tutta una questione di entropia: a qualcuno piace sistemare in fila le pecore, ripiegare per bene i vestiti e tenere in ordine quel che rimane della vita tutta. Ad altri, invece, interessa più che altro creare confusione, far fuggire il gregge dal recinto e buttare gli abiti per terra senza troppo pensarci. Il problema, al limite, può essere quello di incanalare per bene tutta questa voglia di entropia, così da farla poi piovere addosso a chi ha bisogno di una doccia adrenalinica. E, soprattutto, così da farla grandinare in testa a tutti quelli che, appena vedono due nuvole in cielo, si accertano al volo di aver preso l’ombrello.

lunedì, maggio 14, 2007

DICONO DI LUI


"Tu sei una bella cosa, Gargoyle. Ti ci vedo, appollaiato sul cornicione di una cattedrale, a farti beffe della gente che passa giù in strada".

THE NEW DAISY GODZILLA LIVE! (PARTE III)


Finalmente, dopo una manciata di mesi passati dentro alla loro tana ad accordare gli strumenti, a giocherellare con gli amplificatori e a memorizzare i nuovi brani, i nostri Lucertoloni Sonori si possono tranquillamente definire pronti per una nuova avventura live.
Visto e considerato che la fama del gruppo è ormai consolidata, non sorprende affatto che i The New Daisy Godzilla facciano parecchio fatica nella loro ricerca sistematica di palchi e palchetti sui quali saltellare senza troppi pudori. In effetti, tanto per, sabato prossimo il palco ce lo si dovrà addirittura immaginare, visto che i Nostri si troveranno a suonare per strada, ancorando la batteria ad un palo della luce e rubando un paio di metri quadrati allo spazio riservato ai parcheggiatori abusivi nei pressi del Circolo XXV Aprile di Novara.
Ovviamente sempre più pretenziosi, e altrettanto naturalmente sempre meno ordinati, i The New Daisy Godzilla porteranno in pasto ai loro innumerevoli fan più di una dozzina di diverse portate melodiche. Tra le prelibatezze del menu vale forse la pena anticipare un nuovo e temibile brano strumentale, ovvero l’entusiasta “The Birds Are a Good Idea”. Il pezzo in questione, il cui titolo rimanda ad una inquietante filastrocca del buon vecchio David Thomas (tanto per far contento Bertoncelli, mica per altro), al fine orecchio magiustrico pare proprio esuberante, sulfureo e assolutamente chiassoso. Se i The New Daisy Godzilla dovessero mai aver bisogno di un biglietto da visita, insomma, questo pezzo sarebbe praticamente perfetto. L’unico problema, ovvio, potrebbe essere quello della struttura del brano, che confina gli ormai proverbiali rantoli magiustrici in un angolo, tutti spaventati dal rumore di fondo provocato da basso, chitarra e batteria.
Ma chi vuole bene alla Fragola Avvelenata non deve comunque disperarsi, visto che i rantoli magiustrici di cui sopra (nemmeno tanto sorprendentemente) troveranno il loro giusto spazio in una nuova versione della celebre “Believe!”, per l’occasione impreziosita da “La Ballata del Magiustra”, ovvero da un estratto della colonna sonora dello spettacolo di burattini e marionette a cui questo malmostoso gargoyle lavora nel tempo libero.
Insomma: vista e considerata la quantità e la qualità delle merendine melodiche che i nostri distribuiranno in giro per il centro di Novara sabato prossimo, il consiglio è quello di presentarsi a digiuno a quella che sarà la prima data di un breve tour senza speranza. A riempirvi il pancino, come al solito, ci penseranno i The New Daisy Godzilla al gran completo: fate spazio ad un sacco di fumo colorato, di sbilenca malinconia e di perversa isteria, tutta roba cucinata in qualche maniera giù in sala prove nel corso degli ultimi mesi. E tutta roba, tra l’altro, che i Nostri conoscono fin troppo bene e da cui non vedono l’ora di staccarsi una volta per tutte. Il che potrebbe suggerire, almeno ai fan del gruppo più attenti e perspicaci, un cambio di rotta sonora in tempi brevissimi. Questa, insomma, è forse l’ultima occasione per godersi i The New Daisy Godzilla così come li abbiamo conosciuti. Che li si celebri, allora, e con tutti gli onori del caso. Sabato prossimo correte verso Novara e portatevi dietro fiori appassiti, candele funebri e bastoncini d’incenso a non finire, che i coriandoli, le stelle filanti e i petardi proprio non sono adatti a festeggiare un nuovo concerto di quello che è, a tutti gli effetti, il gruppo giusto per accompagnarvi alla tomba con uno svagato sorriso stampato sul volto. Parola del Magiustra.

martedì, maggio 01, 2007

ME NE VADO (PARTE II)


Anche se, a dire il vero, sono già pure rientrato a casa. In compagnia di una fanciulla d’eccezione, Vittoria, il Magiustra ha pensato bene di attraversare un pezzetto d’Italia, riempiendosi i polmoni dell’aria che si usa respirare a Bologna, Siena e Firenze.
Bologna, come da pronostico, più che una città è una metafora di tutto ciò che combatto. Popolata da un’armata di cloni tutti così diversi da risultare di fatto normali, “La Grassa” è moribonda tanto quanto me la ricordavo. Meno ci andrò, in futuro, e meglio sarà. Come ovvio, comunque, non è che il Magiustra avesse deciso di passeggiare per Bologna tanto per gradire: lo scopo era quello di infilare il testino alla Fiera del Libro per Ragazzi, munito di delega (sia per me che per Vittoria) firmata dal buon Ravanelli. E perché mai il verboso Magiustra avrebbe voluto addentrarsi nella selva oscura di una fiera, vi starete giustamente chiedendo? La risposta, se anche solo avete la fortuna di conoscere in minima parte il Nostro, è piuttosto ovvia: questo scribacchino ha in mente un paio di libercoli da portare alla realtà con la collaborazione grafica del buon Cecco, e passeggiare tra gli stand delle case editrici di tutto il globo terracqueo non ha fatto altro che rafforzare le già salde convinzioni di questo biondo gargoyle dall’aria stralunata. Nel giro di qualche mese il primo di questi due progetti prenderà una forma concreta, quindi, anche se poi magari lo si terrà in un cassetto a maturare in attesa di tempi più tristi e disperati. Altra nota lieta della visita alla fiera è stata la ghiotta occasione di mettere le mani su un terzetto di libri graziati dal tocco di Munari: sono uno più bello dell’altro, con “Nella Notte Buia” a fare da locomotiva per il Trenino dei Sorrisi Compiaciuti e “Nella Nebbia di Milano” a chiudere il convoglio.
Il giorno dopo, sabedì, è stata dunque la volta di Siena. Siena, già, che più che una città pare una splendida bomboniera. Una sorta di incanto, con Piazza del Campo che già mi ricordavo calda e morbida, ma che vista attraverso le lenti del Brunello mi ha incantato ancor di più. Magnifica. L’idea è di ritornarci ancora, ed ancora, magari accompagnato anche dal resto del branco.
Infine è stata la volta di Firenze, ultima tappa della mia gita a cielo aperto. Vittoria per una serie di motivi piuttosto improbabili conosce alla perfezione la città dei miei antenati e quindi, ovvio, la sensazione è stata quella di essere portato a spasso al guinzaglio a mo’ di cagnolone. Ruolo che mi riesce di recitare alla perfezione, soprattutto quando si tratta di dover scodinzolare per attirare attenzioni e farsi nutrire.
Nel bel mezzo di queste giornate lontane dalla vita vera, si è trovato pure il tempo di partecipare al matrimonio di un’amica di Vittoria. Esperienza drammatica come da pronostico, naturalmente, ma tutto l’orrore che mi è passato davanti agli occhi nel corso di quella giornata finirà per essere materia da romanzo.
Ora, dopo un lungo viaggio in treno e una notte di veglia un po’ turbata, sono rientrato nella piscina della mia vita. Una piscina che negli ultimi tempi ha alternato acque chete ad altre più burrascose, con il lavoro sempre pronto a mordicchiarmi le caviglie e una brutta infezione a turbare la mia altrimenti proverbiale serenità d’animo. Venerdì mattina andrò a sottopormi ad un esame che si dice piuttosto doloroso. Ma come ben sapete, il Magiustra quando è il Magiustra teme poco o nulla. E il Magiustra, per la cronaca, non è mai stato tanto Magiustra come in queste ultime settimane da parecchi anni a questa parte. Per qualcuno, senza dubbio, questa deve per forza di cose essere una bella notizia. Per qualcun altro, invece, si teme esattamente il contrario. Scegliete da che parte stare e tenetevi pronti a pentirvi della vostra preferenza. Sia in un caso, ovvio, che nell’altro.