THE NEW DAISY GODZILLA LIVE! (PARTE II)
Complice un flusso temporale a dir poco bizzoso, la mia impressione è più o meno quella di essere appena sceso dal traballante palchetto del Circolo 005 di Laveno Monbello. Con i The New Daisy Godzilla al seguito, ovvio. Se nel mese e mezzo che mi è scivolato tra le mani da quella serata ad oggi è successo qualcosa, sappiate che non me ne sono accorto.
Non mi sono accorto dei ritardi epocali nei pagamenti del mio stipendio, ritardi legati con un nodo scorsoio al passaggio di proprietà delle riviste per cui scribacchio.
Non mi sono accorto di aver bussato alla porta del Mucchio Selvaggio e di essermi sentito rispondere “Non c’è nessuno!” da Stéfani in persona.
Non mi sono accorto di avere addosso dei vestiti che mi danno un po’ di nausea, visto che mi fasciano trasformandomi in un personaggio che nemmeno più riconosco.
E, ovvio, non mi sono accorto di aver passato dei “sabedì” dal vago gusto estivo. O, meglio, di “quella” estate, estate che chi c’era sarà ben difficile che possa dimenticare. Una dannata estate che avrebbe ucciso chiunque. Tranne il Magiustra, ovvio, che in rapporto Peso/Potenza è l’uomo più forte del Mondo mica per niente. E per fortuna che non ho memoria di questo mese e mezzo, perché deve essere stato paludoso, freddo e meschino.
Resta il fatto, invece, che mi sento addosso la stessa patina di sudore adrenalinico che mi copriva dopo il nostro ultimo concerto. Sarò anche per questo che, come dicevo poche righe sopra, l’impressione mia è più o meno quella di essere appena sceso dal traballante palchetto del Circolo 005 di Laveno Monbello. Con i The New Daisy Godzilla al seguito, ovvio. E per i The New Daisy Godzilla si teme debba diventare un’abitudine quella di saltare da un palco all’altro nel giro di un attimo. Questa volta è il turno delle quattro assi in croce sistemate nella Casa del Popolo di Arona, locale altamente improbabile che, a dirla tutta, pare uscito più dalla penna del Guareschi che dall’acuta mente di un ingegnere. O di un geometra, che tanto nel mio mondo sono più o meno la stessa cosa. Digressioni, comunque. Si diceva invece del prossimo concerto dei The New Daisy Godzilla in quel di Arona, la sera del 9 febbraio (che dalla regia mi indicano come un venerdì).
Questa volta ai nostri lucertoloni sonori toccherà l’arduo compito di scaldare il pubblico in previsione dello show dell’ex “bimbo in brodo” Enrico Veronica, all’esordio con il suo nuovo gruppo battezzato The Popo Boys. Non una prova facile, quindi, per i nostri vacillanti eroi. Vacillanti eroi che, però, possono giustamente vantare una nuova arma segreta: si tratta di un inedito brano strumentale intitolato “Midnight Execution”, una di quelle ballate orchestrali innaffiate di violini sulle quali il Magiustra ama rotolare prima di mettersi a letto la sera. O, meglio, “la mattina”, visto che questo “petit enfant sans abri” ultimamente è troppo nervoso per farsi accarezzare il testino da Morfeo e dalle sue ancelle. Digressioni, di nuovo. Si diceva invece del prossimo concerto dei The New Daisy Godzilla in quel di Arona, la sera del 9 febbraio (che dalla regia mi indicano come un venerdì), un concerto che vedrà i nostri acrobati circensi esibirsi in un nuovo brano dalla struttura bizzosa, scheletrica e spigolosa. Un brano che è quindi impossibile non avere in simpatia e che, ovvio, finirà per incastonarsi come un rubino nella polverosa corona dei The New Daisy Godzilla. Un rubino sistemato proprio al centro delle altre splendide gemme rumorose che i Nostri strapperanno agli strumenti in quella che, altrimenti, sarebbe stata un'altra (l’ennesima) orribile serata.
Come ovvio, dunque, il consiglio del Magiustra è quello di fare carte false pur di aver la possibilità di correre ad Arona, il 9 di febbraio. I The Popo Boys, capitanati da Enrico Veronica, si vocifera siano una band veramente strepitosa. Non per altro, ma tra i suoi membri si può addirittura riconoscere uno dei The New Daisy Godzilla. E ho detto tutto, mi pare.
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